E’ arrivato il Natale, è ormai finita la corsa agli acquisti, ai regali spesso inutili, da deporre sotto l’albero, avvolti in carta rutilante. I bimbi buoni, aspettano l’arrivo di Babbo Natale con la sua slitta tirata dalle renne. Ma è sempre stato lui a fare i doni, scendendo dalla cappa del camino la notte del 24 Dicembre?
Tanto tempo fa, i doni si scambiavano, secondo una tradizione generata dalla Chiesa antica, il sei Dicembre, il giorno della morte di San Nicola, che fù Vescovo di Myra in Licia, oggi Demre in Turchia, detto San Nicola di Bari perché li stanno dal 1087 le sue reliquie. Per capire come uno dei Padri della Chiesa sia potuto diventare l’uomo dei regali di Natale, bisogna rifarsi ai racconti che circolavano sul suo conto nell’Europa, dell’anno 1000.
Il più noto è riportato nella “Legenda Aurea”, dove Jacopo da Varagine raccoglie ciò che il medioevo ha creduto sulle vite dei santi, nel testo si narra come Nicola salvò tre fanciulle dalla prostituzione, alla quale voleva avviarle il padre. Saputa la cosa, il santo ne ebbe orrore e, messo dell’oro in un sacco, lo gettò di notte nella casa dell’uomo attraverso una finestra; dopo il ritrovamento questi fornì di dote le figlie per poterle così sposare. Un altro riguarda la risurrezione di tre bambini uccisi da un oste. Questi episodi sono all’origine del gesto annuale dei doni ai bambini e costituiscono il suo legame con il mondo dell’infanzia.
Per lungo tempo, nell’Europa centrale, la tradizione delle strenne il 6 Dicembre non subì variazioni, finché Lutero non abolì le feste dei santi. Nessuno riuscì a sradicare San Nicola dalla tradizione, quest’ultima però subì una mutazione, stravolgendo la persona del santo. Contrariamente ai paesi cattolici, che mantennero invariate le consuetudini, nelle aree protestanti fecero la comparsa, nel XVII secolo, figure simili cui affidare la consegna dei doni, ad esempio Nicola il rozzo o Nicola di cenere.
Poi iniziò la trasformazione definitiva: Sanctus Nicolaus divenne Santa Klaus/Babbo Natale. Gli immigrati lo portarono nel nuovo mondo con questo nome, e il suo abito rosso da vescovo si trasformò nel costume orlato di pelliccia. Ma la vera notorietà gli venne agli inizi degli anni ’30, quando i grafici della Coca Cola lo usarono come veicolo pubblicitario, trasformandolo nel bonario e rubizzo grassone, con gli stivaloni neri e vestito rigorosamente di rosso.
Solo in un secondo tempo sarebbero arrivati renne, slitta e campanellini tipici delle regioni dell’Europa, dove si sarebbe imposto, soppiantando l’usanza di fare doni il 6 Dicembre, giorno di San Nicola, e il 13 dicembre, ricorrenza di Santa Lucia.
Historicus