7 Ottobre attacco sulla striscia di Gaza

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La mattina del 7 Ottobre, è stato lanciato dalla striscia di Gaza, un attacco da parte del gruppo terroristico Hamas, cogliendo di sorpresa Israele. Migliaia di razzi sono stati lanciati da Gaza verso le regioni del centro e del sud di Israele. Allo stesso tempo, miliziani del gruppo palestinese islamico oltrepassavano il confine israeliano uscendo dalla striscia di gaza, dando cosi inizio a un’operazione di terra, e prendendo il controllo di alcune località nel sud del paese.

L’operazione di Hamas ha causato la morte di almeno 1.400 israeliani e più di tremila feriti. L’escalation tra Hamas e Israele è stata valutata come la più violenta degli ultimi anni, e paragonabile alla guerra alla guerra dello Yom Kippur (o guerra di ottobre): iniziata il 6 Ottobre 1973 durante i festeggiamenti del Kippur, festa religiosa ebraica che prevede il digiuno.

Quella del 1973 fu un’operazione militare congiunta organizzata da Egitto e Siria che mise alle corde Israele. L’offensiva portata avanti dalm gruppo terroristico Hamas, ha avuto inizio a un giorno dal cinquantesimo anniversario della guerra del ‘73.

La striscia di Gaza è una regione costiera di 360km2 popolata da più di 2 milioni di persone, di cui oltre 1 milione e 400mila con lo status di rifugiati. Dal m1517 al 1922, per quattro secoli dunque, la terra che oggi comprende la striscia di Gaza, Israele, e la Cisgiordania , è appartenuta all’Impero Ottomano. Le suddivisioni attuali avvennero a tavolino tra l potenze che avevano vinto la prima Guerra Mondiale. Dal 1967 fino al 2005, anche questa zona è stata occupata militarmente d Israele.

Nel 2007, due anni dopo il ritiro israeliano, Hamas ha preso il controllo della striscia, e da allora Israele continua a operare un vero assedio, ovvero la chiusura quasi totale dei valichi di frontiera, e degli accessi sia via mare che aerei, che dura tutt’ora. Oggi a Gaza oltre l’80% della popolazione vive grazie agli aiuti umanitari, mentre il tasso di disoccupazione sfiora il 50%.

A causa delle continue chiusure dei valichi d’accesso, da parte israeliana, le poche imprese che si dedicano alla produzione di beni di prima necessità lavorano a intermittenza. La chiusura dei valichi di frontiera ha reso poi ancora più difficile la crescita economica di gaza, e la ricostruzione, dopo la devastazione provocata dagli interventi militari. Il governo israeliano, per bocca del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che quella scatenata da Hamas è una guerra che Israele vincerà. La risposta di Israele non si è fatta attendere:il governo ha dato il via all’operazione aerea denominata “spade di ferro” sopra i cieli di Gaza.

Decine di aerei hanno quindi preso il volo, e colpito la striscia nel tentativo di colpire obiettivi militari di Hamas. Il ministero della salute di Gaza ha fatto sapere che a causa dei bombardamenti dell’aviazione di Israele nell’enclave palestinese sono 2.808 i morti e 10.850 i feriti. Continuano intanto anche gli scontri tra membri di Hamas e le forze di difesa israeliane in diverse località. La Cgil condanna l’attacco terroristico in Israele. Landini: “affrontare il tema che riguarda due popoli, due stati e la libertà del popolo palestinese” viene considerato prioritario. “Condanniamo in modo esplicito quello che ha fatto Hamas contro il popolo israeliano, ribadiamo la nostra contrarietà a qualsiasi forma di guerra. Colgo l’occasione per esprimere la vicinanza e il cordoglio alle famiglie delle vittime di questo attacco”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal corteo della grande e partecipata manifestazione di sabato 7 Ottobre a Roma, che ha visto la presenza del mondo del volontariato, le associazioni cattoliche e le associazioni pacifiste.

” continuiamo a pensare, ha proseguito il Segretario generale della CGIL, che la pace vada costruita, crediamo che sia necessaria, in quanto riguarda due popoli, due stati, la libertà del popolo palestinese e l’autonomia”, prosegue Landini rimarcando il no a ogni guerra e alla “logica che la guerra torni a essere lo strumento che regola i rapporti tra gli stati e le nazioni.

 

By mdp

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