IL PANE E LE ROSE L’idea di dedicare una giornata internazionale alla donna parte da molto lontano. E’ diffusa l’opinione, che la data dell’8 marzo sia da collegarsi alla tragedia, avvenuta in una fantomatica fabbrica tessile di New York, nel 1908. In realtà, la giornata internazionale della donna, fu elaborata nel1909, negli Stati Uniti, su iniziativa del Partito socialista americano, che istituì il Woman da, per celebrare le lotte delle operaie che si battevano per migliori condizioni di lavoro. L’anno successivo, a Copenaghen, durante la conferenza internazionale delle donne socialiste, cui parteciparono cinquantotto delegate provenienti da tredici paesi, fu sancita la decisione di istituire una giornata internazionale, dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne e al suffragio femminile. Fino allo scoppio della prima guerra mondiale, i singoli paesi scelsero ognuno la propria data per la commemorazione. |
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L’8 Marzo del 1917, a San Pietroburgo, le donne manifestarono, con un’imponente manifestazione, per chiedere la fine della guerra al grido di PANE e PACE, mutuando lo slogan della suffragetta inglese Rose Scheiderman (bread and roses) lanciato da quest’ultima durante una marcia di protesta, per ottenere il diritto di voto alle donne. In seguito, durante i lavori della seconda conferenza internazionale delle donne, nel 1921, fu stabilito che l’8 Marzo fosse la giornata internazionale dell’operaia, fissando un giorno comune a tutti paesi. In Italia, la giornata internazionale della donna, fu tenuta la prima volta nel 1922. Dopo la caduta del fascismo, l’UDI unione donne italiane, formata da militanti appartenenti al PCI, PSI, e al Partito d’Azione, decise di celebrare l’8 Marzo del 1945 la prima giornata della donna nelle zone liberate. Nel 1946 fu celebrata in tutta Italia, e vide per la prima volta la comparsa della mimosa. Nel 1975 le Nazioni Unite, nella carta dei diritti, affermano il principio di eguaglianza tra i generi, designando l’8 Marzo giornata internazionale della donna. Oggi del valore originario resta ben poco, la festa si è trasformata in una ricorrenza commerciale come tante altre nel tentativo, inutile, di cancellare le sue origini femministe, socialiste, operaie. L’8 marzo deve riacquistare l’importanza che merita e ispirare sempre più movimenti, mobilitazioni e proteste, quando necessario, per ottenere i diritti e le opportunità che le donne meritano
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