INTELLIGENZA ARTIFICIALE: COSA CI ASPETTA?

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Il nostro mondo sta cambiando più rapidamente della nostra immaginazione. Sia che si tratti di automazione dei processi, di assistenza sanitaria, di assistenza ai consumatori, di guida autonoma o di molte altre applicazioni, l’Intelligenza Artificiale, sta già trasformando molte aree della nostra vita quotidiana. Tuttavia, per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi dell’AI, è importante comprendere le sue principali tipologie e le sue prospettive future.
Esistono tre tipi di modelli di Intelligenza Artificiale, ognuno con una diversa capacità di svolgere attività. È importante notare che l’AI è ancora una tecnologia al servizio dell’uomo e non è destinata a sostituirlo. Tuttavia, è fondamentale pensare al futuro, e stabilire un quadro etico per governare l’AI, considerando le sue possibili conseguenze.
A mano a mano che l’AI progredisce, si passa da un’intelligenza inferiore a una superiore, questo presuppone che, in un prossimo futuro, potrebbero emergere caratteristiche simili a quelle umane, come emozioni e processi di pensiero. Questo rende la regolamentazione dell’AI e delle tecnologie ad essa collegate, una sfida per tutti.
Secondo uno studio del World Economic il 42% delle attività aziendali sarà automatizzato entro il 2027, con l’intelligenza artificiale pronta a essere integrata, nei principali sistemi e settori produttivi.
Esistono tre tipi di modelli di Intelligenza Artificiale, ognuno con una diversa capacità di svolgere attività. È importante notare che l’AI è una tecnologia al servizio dell’uomo e non dovrebbe destinata a sostituirlo. Tuttavia, è fondamentale pensare al futuro, e stabilire quanto prima un protocollo di comportamenti, delle linee guida, governare l’AI, considerando le sue possibili conseguenze.
Il 2% dell’attuale occupazione globale, pari a 14 milioni di posti di lavoro, rischia di scomparire a causa delle tendenze in atto: più specificamente, la transizione ecologica, la trasformazione delle catene della logistica e, non ultima, l’innovazione tecnologica .
A seguito di ciò, si profila una nuova era di rapidissimi cambiamenti dei nostri orizzonti conosciuti. Il protagonismo dell’intelligenza artificiale, avrà un ruolo dirompente. Da un lato accelererà il declino del lavoro di ufficio e di quello ripetitivo, dall’altro creerà sempre maggior richiesta di specialisti in tecnologia.
Nello specifico, i ruoli impiegatizi e di segreteria – come sportellisti di banca, cassieri e addetti all’inserimento di dati – finiranno progressivamente per essere sostituiti dalle macchine, capaci ormai di prendere il posto dell’uomo nei settori della comunicazione, e del coordinamento.
Diventata famosa in breve tempo come la migliore intelligenza artificiale creata dall’uomo, ChatGPT consente di scrivere articoli, e-mail e poesie, creare post su tutti i social, correggere errori matematici, programmare e molto altro ancora.
Come prepararsi a questa sfida che stravolge il tradizionale mercato del lavoro, e apre inediti scenari? Uno dei principali vantaggi della Chat GPT, è la sua capacità di “apprendere” dalle conversazioni che intrattiene. In questo modo, il sistema è in grado di adattarsi ai diversi “codici” di comunicazione, realizzando interazioni, per fornire risposte sempre più personalizzate.
Nella scrittura creativa, la Chat GPT può essere utilizzata per un testo simile a quello umano, in una molteplicità di stili, come storie, articoli e dialoghi.
Non mancano però evidenti limiti.
Non ha nessuna cognizione degli eventi in corso, nel senso che non conosce alcun contenuto creato dopo il 2021. In oltre, la chat GPT si è dimostrata efficace, nel fornire risposte specifiche basate sui fatti, piuttosto che nel gestire domande che sono a risposta multipla, oppure concetti astratti. Ciò limita la sua utilità in determinate situazioni, come la scrittura creativa o il supporto emotivo.

Però,nel frattempo, l’IBM prevede di sospendere 7.800 nuove assunzioni, e sostituirle con l’intelligenza artificiale. Lo ha detto il CEO del colosso informatico, Arvind Krishna, il quale prevede di poter sostituire il 30% dei dipendenti del back office nel giro dei prossimi 5 anni.
Le assunzioni nelle funzioni di back office, come le risorse umane, saranno fortemente ridimensionate, se non sospese in alcuni casi.
E nei ruoli non rivolti alla clientela, che impegnano circa 26.000 dipendenti, «potrei facilmente vedere il 30% sostituito dall’intelligenza artificiale e dall’automazione in un arco di 5 anni», ha detto Krishna in un’intervista a Bloomberg.

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